Iperborei è un film – articolato come una fiaba o un limerick – che si sviluppa da una luce crepuscolare, insinuatasi ovunque, ad una scintillante notte occidentale, estesa dagli spazi postmoderni ai falansteri post-industriali, fino ai non-luoghi che ci circondano.
Gli ‘Iperborei’ sono qui intesi come concrezioni animal-vegetali che fluttuano tra una periferia liquida e il confine arboreo che segna il limes tra la luminescenza del Tardo Capitalismo e il ‘nulla’ della Natura.
Un territorio elegiaco che trasuda questa ‘crepuscolarità occidentale’ e – allo stesso tempo tempo – un regime di luce allucinatorio.
È davvero in questo regno di abbagliamento massonico, fradicio di vibrazioni, di sfarfallamenti, di anamorfosi lenticolari e radiazioni di membrane oscillanti, di aloni e diffrazioni, che il ‘cinema’ può fondare la sua ‘ur-bild’, del tutto mascherata e raffreddata.
Una sorta di antica civiltà postmoderna, sepolta negli strati di brillantezza ma totalmente ‘visibile’; anzi ‘troppo visibile’, secondo una dottrina segreta.
L’ultima Thule è in effetti ‘qui’ e ‘ora’.
Full Cast
Ludione Productions 2018
Immagine e Suono: riccardo vaia/cristina pizzamiglio
Suoni: Riccardo Vaia
Specifiche Tecniche
Anno: 2018
Durata: 11’40”
Aspect ratio:2,41:1.
Formato e progetto: 2K 2D color/sound
Acquisizione: digital cinema
Editing e finishing system: DaVinci Resolve.
Codecs: DNG RAW BlackMagic
Camera: BlackMagic.
Lenti: SLR Magic – Spherical and Anamorphic Aperture Camera Adapter